Mio figlio si droga


Probabilmente avete già sentito dei genitori esclamare queste angosciose parole; o forse il vostro incontro col dramma della droga non è ancora avvenuta.
E’ tragico dover riconoscere che l’uso di stupefacenti è alquanto diffuso tra i giovani e nessun strato sociale sembra essere immune dalle sue conseguenze.
Come puoi tu, come cristiano o pastore, essere d’aiuto ad un genitore affranto che viene a sottoporti questo problema?
Nel mio ministerio di pastore ho servito per oltre 8 anni come direttore del Centro Cristiano Recupero Drogati di Chicago ed ho imparato, con la grazia del Signore, mediante tentativi, facendo anche degli errori, ma con molta preghiera, alcuni elementi che possono esservi d’aiuto nell’assistere chi ha bisogno. Il genitore disperato che viene a chiedervi aiuto, dovrebbe essere consigliato a considerare il proprio figlio come una vittima e non uno scellerato. Molti genitori perdono la battaglia contro la droga – e poi perdono completamente i loro figli – perché reagiscono con rabbia al loro comportamento.
I genitori si sentono traditi e seguendo la spinta della loro collera, allontanano ancora di più da sé i figli, invece di aiutarli a provvedere quel sincero amore di cui hanno disperatamente bisogno.
Un punto chiave nel consigliare i genitori di figli tossicomani, è far loro capire il perché i giovani si volgono alla droga.

Sono stati identificati quattro motivi principali.
Innanzi tutto la spinta proviene da pressioni dei coetanei. Subito dopo l’influenza esercitata dai genitori, la pressione dei coetanei è ciò che maggiormente influenza i giovani d’oggi. In molte famiglie dove i genitori non hanno esercitato la propria influenza, la pressione dei coetanei diviene il fattore principale che condiziona la vita del giovane.
La curiosità è un altro fattore dominante. Certa stampa tende a far apparire alcuni stupefacenti come “divertenti” o persino innocui e quando un giovane vede i suoi amici storditi dalla droga, diviene curioso di provare anche lui questo tipo di sensazione.
Il terzo fattore è la disponibilità. E’ un fatto ormai noto che le scuole medie superiori nei quartieri borghesi in cittadine di provincia, sono il luogo migliore per trovare della droga, più ancora dei grandi centri.
Infine i giovani si drogano a causa dell’incapacità di risolvere i problemi personali. Non dobbiamo dimenticare che possono essere pressanti i problemi di un giovane; infelicità, discordie familiari, senso di colpa per pensieri o attività sessuali, noia, rifiuto da parte dei coetanei d’ambo i sessi, e l’elenco potrebbe continuare.
I giovani non si drogano perché sono malvagi ma perché hanno dei bisogni che non vengono soddisfatti. Cercano quindi di risolvere o eliminare i loro problemi e dispiaceri usando gli stupefacenti.
Gesù odiava il peccato ma abbracciava il peccatore, dandogli amore, comprensione ed aiuto. Questo è il modello che dobbiamo presentare ai genitori di figli tossicodipendenti.
Vi sono centri che sono disponibili per dare aiuto, consigli ai genitori e giovani in ogni evenienza. Questi centri non solo offrono ospitalità per risanare questi giovani, ma cercano anche di prevenire l’uso di droga educando genitori e figli ed assistendo i consulenti cristiani.

Di Ed Howe
Trad. di R.Rossi
Dal mensile Risveglio Pentecostale


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